Appuntamenti di domani

###DOMANI 4 NOVEMBRE###

 

– Gruppo DIDATTICA/LEZIONI ore 14 in AULA B

– Gruppo COMUNICAZIONE ore 15 in AULA B

– Gruppo STORICO ore 17 in AULA B

– Liceo SABIN (ponte matteotti) ore 15: COORD. STUDENTI MEDI

e…

– @LettereOccupata ore 21:

STEFANO BENNI supporta l’Onda!!!

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MERCOLEDI 5 NOVEMBRE: ASSEMBLEA DI ATENEO

Mercoledì 5 novembre alle ore 18.30 (indicativamente) si terrà a Scienze Politiche un’assemblea di Ateneo.

Dopo la grande giornata del 30 ottobre, è necessario fare il punto della situazione e cominciare ad immaginare praticare e rilanciare il cambiamento che come studenti, ricercatori, docenti stiamo creando con questa mobilitazione.

Per questo è importante esserci tutt* e partecipare, per evitare che in questo momento di chimere, annunci e sirene, 5 minuti di pubblicità possano far dimenticare quanto abbiamo costruito fin’ora e ciò che ancora abbiamo in mente!

Se ne vedranno delle belle!

 

L’onda non si cavalca!

Scarica il volantino dell’assemblea

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I prossimi passi…

GRANDI!!!

Inizia un’altra settimana, importante perchè segue a quello che fin’ora è stato il picco massimo toccato dalla mobilitazione.

Notizie da prendere con le molle parlano già di vittoria, ma sarebbe meglio stare molto attenti:

1-i provvedimenti sin qui adottati NON sono stati ritirati (quindi: 133, Finanziaria e 137(il ddl sulla scuola elementare))

2- si parla chiaramente di "calmare le acque": vogliono cercare di sfiancarci.

 

Anche per questo è necessario ora essere molto intelligenti e proseguire nell’elaborazione, nell’informazione e nella socializzazione che hanno portato ai risultati straordinari di giovedì.

###MINI-PROGRAMMA della SETTIMANA (aggiornabile)###

-LUNEDì ORE 21 ASSEMBLEA D’ATENEO A LETTERE

MARTEDì
ORE 16 a SCIENZE POLITICHE il collettivo FiglieFemmine ospita:

"Storie di transiti"

proiezione del film: "La
Persona de Leo N."

incontro con la protagonista e col MIT


-MARTEDI’ ORE 9 Incontro con Stefano Benni al 38 (ora provvisoria)

-MERCOLEDì ORE 17 Incontri sull’autoformazione al 38 (da definire)

-MERCOLEDì ORE 18:30 ASSEMBLEA D’ATENEO A SCIENZE POLITICHE

-MERCOLEDì
ORE 21 a SCIENZE POLITICHE:

"Università, precarietà e movimenti
studenteschi" Incontro con gli autori del libro "Studiare con lentezza".

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Comunicato sul 30


Comunicato stampa dell’assemblea d’ateneo student* e
ricercator* precar*

 

Il territorio bolognese è attraversato da più di un mese da
un movimento che dalle scuole primarie all’università si sta opponendo al
progetto di riforma della coppia Gelmini Tremonti.

All’interno di questo percorso c’è stato un importante
momento di confronto assembleare,che si è svolto nella facoltà occupata di
lettere e filosofia lunedì 27 ottobre, per rilanciare in avanti la
mobilitazione, con una manifestazione autoconvocata di tutti i segmenti della
formazione per giovedì 30.

L’assemblea ha avuto la capacità di leggere la continuità
tra le pressioni di confindustri, il progetto di università dell’Aquis e della
più ampia volontà di smantellamento della formazione pubblica e del welfare del
governo.Da qui la voglia di dare visibilità ad un no diffuso e di massa,
invadendo le strade e le piazze, portando la nostra indignazione sotto la sede
di rappresentanza di confindustria in via san Domenico 4.

Chiesta e negata l’autorizzazione per quel percorso è
rimasta la determinazione di tutti e tutte a praticare l’obbiettivo, come
esplicitato anche in conferenza stampa.   

La mattina del 30 l’affluenza è andata oltre ogni
aspettativa: 40000 tra studenti, ricercatori, precari, insegnanti, famiglie
hanno preso parte ad un enorme corteo cittadino.

Il corteo ha sfilato comunicando e coinvolgendo l’intera
città. In via Castiglione, all’altezza dell’aula Magna di Santa Lucia la strada
è stata sbarrata dal reparto mobile, ma la determinazione di tutto il corteo ha
saputo resistere alla carica della polizia e infrangere il divieto.

Senza nessuna frattura tutti e tutte siamo andati oltre la
prescrizione dando vita, spontaneamente, ad un corteo selvaggio.

Alla circolazione della “crisi” abbiamo imposto la
circolazione di nuovi flussi di saperi e desideri.

Bloccare la produzione e la circolazione metropolitana
significa per noi praticare lo sciopero in forma diffusa e partecipata.

“se ci bloccano il futuro noi blocchiamo la città”: questo
slogan ben rappresenta la voglia e il desiderio soggettivo di migliaia di
persone di riappropriarsi del proprio futuro.

Viali, parco della stazione, porta Galliera, incrocio tra via
Indipendenza, via Rizzoli e via Ugo Bassi, sono i luoghi in cui i manifestanti
spontaneamente hanno formato dei blocchi del traffico fino alle 18.00 in forme dislocate,
ma con un medesimo obbiettivo.

E’ stata una giornata che è nata dalle scuole e dalle
facoltà occupate, non come punto finale ma come momento di rilancio da parte di
chi, fuori da ogni logica partitica e sindacale, si è messo in gioco costruendo
un piano politico nuovo, che si autorganizza attorno a progetti e pratiche
comuni che non si fermerà fino a quando la legge Gelmini-Tremonti non sarà
ritirata.

Questo movimento di studenti e precari, che non è
sintetizzabile in nessuna sigla preesistente, è uno spazio politico in
costruzione, non incasellabile, un’onda che si costituisce nel suo farsi. 

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[Gruppo Analisi Storica] “Diversamente Qualificati”: storia della ri-strutturzione dell’università pubblica

“Diversamente qualificati”, ovvero
una piccola storia sulla ristrutturazione dell’ università pubblica


Scarica il documento in .doc

Ci siamo conosciuti nella lotta contro i decreti Tremonti-Gelmini. Ci siamo incontrati su un comune rifiuto di questo progetto di smantellamento dell’ università pubblica. Subito dopo abbiamo iniziato a porci delle domande. Parecchie. Fra queste, una in particolare: da dove viene questo processo? Quali possono essere le motivazioni che lo determinano? Perché quelle che ci danno,  tipo “razionalizzare le spese” o “eliminare gli sprechi” non è che ci soddisfino più di tanto, anzi per niente.
Questo documento nasce dall’esigenza di informare ed informarci circa il decreto Tremonti e di considerarlo parte di un processo storico più ampio; il nostro obiettivo è tentare una ricostruzione del percorso che ha portato all’attuale sistema universitario,  nelle sue complesse relazioni con il trasformarsi della società e del sistema produttivo.

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Il corteo di oggi: 40mila in piazza a Bologna

da Zic.it

 

>>ore 10.30: In piazza Maggiore, gremiscono letteralmente la piazza gli studenti, universitari, medi, gli insegnanti delle elementari, i genitori.

Il corteo si snoda tranquillamente in via Indipendenza: una fiumana incontenibile che sembra "esondare" i portici della via principale della città.

Si parla di 30, 40mila persone e il colpo d’occhio sembra dare ragione a chi vuole giocare alla conta.

Striscioni da tutte le scuole in mobilitazione: ci sono le università Lettere, Scienze, Scienze Politiche, Giurisprudenza, Medicina, Scienze della Formazione, DAMS che inscenano una performanace teatrale contro i tagli all’istruzione pubblica, Accademia delle Belle Arti; ci sono i ricercatori precari "naufraghi del sapere"; ci sono i licei in mobilitazione; ci sono le scuole elementari. Tutti gioiosi e determinati a dare vita ad una grande giornata di lotta contro i decreti-ghigliottina sulla scuola.

Arrivati in piazza VIII Agosto (Montagnola), la coda del corteo deve ancora uscire da p.za Maggiore!

>>>ore 13: dopo aver fatto il giro della zona universitaria, la testa del corteo imbocca via Castiglione, verso la sede di Confindustria, perchè abbiamo ormai capito che i tagli alla scuola sono un progetto condiviso con i piani alti dell’imprenditoria per far pagare questa crisi a tutti, e "rilanciare" le loro tasche!

La polizia blocca il sorteo all’altezza di vicolo S.Lucia: momenti di tensione a causa di una carica assolutamente gratuita.

Nel frattempo la coda rimasta sotto le Due Torri, decide di imboccare via S.Stefano.

I due pezzi si ricongiungono in via S.Stefano, arrivano in porta, bloccando il traffico sui viali per l’imponenza dei numeri.

Da qui partono qualche migliaia di studenti imboccando i viali e diretti in Stazione, in cui trovano decine e decine di poliziotti in assetto ant-isommossa.

Dopo una mezz’ora di fronteggiamento pacifico, il corteo decide di ritornare sui suoi passi, ri-imboccando via Indipendenza con direzione p.za Maggiore.

>>>ore 16.20: è in corso da una ventina di minuti un sit-in improvvisato all’incrocio tra i viali e ponte Matteotti.

 

>>>ore 16.50: Il corteo è arrivato in p.za Maggiore! Festante, gioioso, "carico" di speranze per il futuro di questa mobilitazione!

Questo è il nostro tempo, ilfuturo comincia adesso!

E’ solo l’inizio!

 

 

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Come Cossiga insegna…(Video+articolo di Repubblica)

Cossiga docet:"[…]infiltrare il movimento con agenti provocatori
pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti
devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco
le città».

>Dopo di che?

«Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono
delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di
polizia e carabinieri».

 

Finchè dura…

 

Riassunto di link in questo post sul blog di Ombra

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Documento degli studenti medi

COME DISTRUGGERE LA SCUOLA PUBBLICA

Documento di analisi sulla controriforma Gelmini (qui in formato .pdf)

Come ogni anno a settembre un Ministro dell’Istruzione ha deciso di
dover riformare l’istituzione scolastica gentiliana per renderla più
“moderna” e “al passo coi tempi”.
In cosa si concretizzino queste intenzioni dei ministeri italiani è
chiaro a tutti: con una serie di decreti legge si tenta di danneggiare
ulteriormente l’istituzione scolastica, intendendo per modernizzazione
della scuola più forti norme disciplinari e un taglio ai fondi pari a 8
miliardi.

Questa strategia adottata per la scuola è in perfetto allineamento con
le politiche di governi che considerano il welfare un peso per la cosa
pubblica e che pertanto, invece di tagliare i propri stipendi
milionari, portano avanti attacchi a tutti i servizi statali.

La campagna di diffamazione nei confronti dei lavoratori del pubblico
impiego, definiti negli ultimi mesi fannulloni e considerati
unanimemente dai media come un peso per lo stato, rientra perfettamente
in questo scenario, che tende all’annullamento dei diritti dei
lavoratori del settore pubblico, ultimi ad aver mantenuto una parte di
quei diritti conquistati con scioperi e lotte nel passato.
Il problema dei fannulloni nella P.A. si risolve ha detto Brunetta "semplicemente licenziandoli”.

L’ intervento dei privati nel settore pubblico si fa strada sempre più
in ogni settore: dai servizi primari (acqua, luce, gas) alle USL (che
non a caso ora sono chiamate AUSL, per ribadire il fatto che si tratti
di aziende), dalle scuole ai trasporti pubblici.

Un’altra questione chiave che emerge con forza dalle politiche di
questo governo è la strategia di decentramento per quanto riguarda gli
enti pubblici, che porta ad una sempre maggiore disparità nella qualità
dei servizi nella penisola.

Le regioni del sud, anche grazie alla fine della contrattazione
nazionale e al federalismo fiscale, sono private di ogni tipo di
redistributore del reddito e vengono quindi condannate a essere regioni
sempre più povere ed arretrate nelle quali lo stato non è presente e fa
mostra di se solo una forma di potere mista tra pubbliche
amministrazioni e clan mafiosi.

È nostro interesse con questo documento mostrare come queste politiche generali si coniughino nel settore scuola in particolare.

Guerre statali: morte ai fannulloni
Ovvero
Come i lavoratori della scuola diventano un peso per lo stato

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Approvato il documento di COSLI!

Il documento presentato dagli studenti all’assemblea di corso di laurea di COSLI e COSDI è stato interamente approvato.

In particolare, per quanto riguarda le iniziative a cui erano stati invitati consiglio di corso di laurea e docenti a farsi promotori, sono state messe nero su bianco le seguenti:


[citato]

"Alla luce di queste considerazioni, docenti e studenti dei corsi di laurea COSDI e COSLI, in accordo con i rispettivi Consigli di Corso di Laurea, si fanno promotori di iniziative di mobilitazione volte a rendere visibile il dissenso espresso nei confronti del provvedimento. In particolare:

>>>appoggiano il blocco della didattica invocato per la giornata di mobilitazione nazionale del 30 ottobre nell’ambito dell’Assemblea d’Ateneo del 24 Ottobre;

>>>sostengono la proposta, avanzata durante l’Assemblea d’Ateneo del 24 Ottobre, di trasformare la giornata d’inaugurazione dell’anno accademico in un momento di lotta alla diffusa disinformazione relativa all’attuale situazione dell’Università;  

>>>richiedono, ai Consigli di Facoltà cui si riferisce la laurea interfacoltà e agli organi di governo dell’Ateneo, un’esplicita e argomentata presa di posizione contro i provvedimenti proposti dall’attuale governo."


Non è una vittoria, è un piccolo passo, ma importante, visto che ad oggi è l’unica presa di posizione avuta da un qualsiasi organo della facoltà di Scienze Politiche (stiamo ancora aspettando la presa di posizione del preside!).

E’ solo un (altro) inizio.

Ai compagni e compagne di COSLI E COSDI…

Benvenuti nella mobilitazione!!!

qui il documento approvato da COSLI e COSDI

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Lettera aperta alla città di Bologna: verso il 30 Ottobre

Lettera aperta alla città di Bologna


Siamo figli/e e genitori/trici, insegnanti e studenti/esse, lavoratori/trici strutturati/e e precari/e: siamo generazioni a confronto unite nella lotta. Siamo il presente e siamo il futuro.
Siamo i “buoni” che bloccano le stazioni e i “cattivi” che trattano. Siamo quelli delle lezioni in piazza e quelli dei cortei non autorizzati. Siamo un movimento multiforme e colorato; pacifico e determinato; radicale e dialogante.
Siamo quelli che dalle materne all’università dicono: NO GELMINI!

In questi giorni abbiamo attraversato scuole e università occupate, assemblee e cortei con migliaia di persone. Abbiamo gridato insieme che “noi la loro crisi non la paghiamo” e che “sul nostro futuro decidiamo noi”. Ci siamo ritrovati uniti per dire che non vogliamo vivere costantemente appesi ad un filo, ma progettare senza ricatti il nostro futuro.

Ci siamo mobilitati per dire no al taglio dei fondi che colpisce scuole e università pubbliche. Per dire che non si può fare ricerca con 500 € al mese e che il nostro dissenso non lo si può arrestare con un cinque in condotta. Per affermare che non si diventa più educati o più uguali indossando un grembiulino, né che si possa integrare separando. Crediamo che il maestro unico non sia solo uno scherzo del passato, ma un ulteriore elemento di insicurezza per le famiglie e le donne.

Sappiamo dire dei no decisi, ma non ci mancano le proposte.

Abbiamo un’idea di Paese differente da chi ci governa e ci ha governati e abbiamo la presunzione di poterla praticare, come già stiamo facendo nei progetti di autoriforma che vivono nelle nostre mobilitazioni.
Pensiamo che l’istruzione debba restare pubblica, perché solo così si garantisce la libertà di ricerca e di insegnamento. Pensiamo che il sapere sia un bene comune e che ciò sia incompatibile con le fondazioni e con i criteri di efficienza e produttività che Tremonti e Confindustria vorrebbero imporci.
Ci hanno insegnato che il sapere è elemento centrale del nuovo sistema produttivo, ma crediamo sia soprattutto strumento di liberazione e crescita personale e collettiva.

Il 30 ottobre vi chiediamo una presa di parola. Vi chiediamo di schierarvi con chi nella scuola si mobilita e con chi occupa le università.
Vi chiediamo di riempire con noi le strade della nostra città, per lanciare il messaggio che questa lotta non riguarda solo chi la formazione la vive oggi o la vivrà domani, ma che attraversa l’intera società.
Il 30 ottobre saremo a Bologna, tutte e tutti in piazza perché oggi ci riprendiamo il nostro futuro.

Dalla scuola dell’infanzia all’università

NO GELMINI!

 

ASSEMBLEA PUBBLICA

Lunedì 27 ottobre, ore 21.00


Via Zamboni 38

 

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